DiscoverMa perché?
Ma perché?
Claim Ownership

Ma perché?

Author: OnePodcast

Subscribed: 2,073Played: 57,663
Share

Description

Non sempre capiamo davvero e in profondità ciò che leggiamo.
Anzi, il più delle volte prendiamo tutto come assodato, così com’è, senza domandarci il perchè delle cose. Ad esempio, sappiamo che gli stipendi in Italia sono bassi o che Xi Jinping e Putin sono alleati, o che il il 2022 è stato un anno nero per le criptovalute. Bene, ma perché?
Ogni giorno Marco Maisano assieme ad un esperto proveniente dal mondo della politica o dell’economia, della scienza o della cultura, riparte dalle basi, facendo una semplice domanda. Anzi la domanda più semplice del mondo: ma perché?
366 Episodes
Reverse
Dal 28 al 30 aprile a Torino si è tenuto il G7 ambiente, clima ed energia. I sette paesi più industrializzati al mondo, ovvero Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Francia, Canada, Italia e Giappone, si sono ritrovati per provare a rendere la terra un posto più vivibile. L’obiettivo, da sempre, è provare a imporre delle regole e dei limiti entro i quali i paesi devono stare in termini di emissioni. Ecco, questa volta al G7 sono stati fatti dei passi in avanti. Ma perché? Ne parlo con Nicolas Lozito.See omnystudio.com/listener for privacy information.
La guerra tra Ucraina e Russia non è più già da un pezzo solamente un conflitto basato sull’uso delle armi. Già dai primi mesi infatti un altro modo di minacciare il nemico si è fatto avanti. Le sanzioni europee e americane sono un esempio: sanzioni che avevano e hanno lo scopo di indebolire economicamente e non solo la Russia. Hanno funzionato? In parte sì, ma, ammettiamolo solo in parte. Anche la Russia fa il suo: gli attacchi informatici alle istituzioni europee ne sono un esempio. Ecco, Putin in questi giorni ha fatto un ulteriore passo in avanti. Ha deciso di nazionalizzare alcune imprese straniere. Ma perché? Ne parlo con Gianluca Pastori.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Giorgia Meloni, così come Elly Schlein, si candiderà alle elezioni europee. Nulla di nuovo, almeno in Italia, un paese in cui da sempre i politici che ricoprono già importanti funzioni nel paese, scelgono comunque di correre per le europee, pur ammettendo che in caso di nomina non andranno a Bruxelles. A cosa serve dunque votarli? Lascio a voi a decidere, ma di base a nulla. Ora, al di là della scelta legittima di candidarsi ce n’è un’altra che ha attirato l’attenzione del pubblico. La presidente Meloni ha chiesto a suoi elettori di scrivere sulla cartella elettorale semplicemente Giorgia. Ma perché? Ne parlo con Valentina Pigliautile.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Ma perché ci sono così tanti minorenni in carcere? Questo era il titolo della puntata 312 di “Ma perché?” in cui Mattia Feltri aveva spiegato che l’impennata del numero di minori detenuti è dovuto dal cosiddetto decreto Caivano, convertito in legge nel novembre scorso. Quel testo prevede un inasprimento delle pene, ma soprattutto, per ciò che ci interessa qui, l’abbassamento dei limiti di pena dai 9 ai 6 anni per disporre il carcere preventivo per i minorenni. Una legge che a quanto pare funziona, dato che le carceri minorili si stanno riempiendo velocemente. Ecco, a proposito di una di queste: secondo la procura di Milano al Cesare Beccaria sarebbero stati commessi diversi reati, tra cui quello di tortura. Un fatto che riguarda tutti noi. Ma perché? Ne parlo con Nello Trocchia.See omnystudio.com/listener for privacy information.
La triptorelina è un farmaco che di norma viene utilizzato negli uomini per il trattamento del carcinoma della prostata, nelle donne per quello alla mammella, nei bambini invece per il trattamento della pubertà precoce. Ecco, è proprio in riferimento a quest'ultimo utilizzo che la triptorelina è entrata in un’ampia discussione che riguarda, tra le altre cose, la disforia di genere. Già, perché il farmaco si è rivelato efficace come bloccante dello sviluppo e quindi utile ad accompagnare una persona in età puberale a variare genere. Un’ispezione del ministero della Salute all’ospedale careggi ha fatto emergere alcune criticità rispetto all’utilizzo di questo farmaco. Ma perché? Ne parlo con Edoardo Buffoni.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Donald Trump sono mesi che va dicendo ai suoi elettori che in caso di vittoria alle prossime presidenziali, sarà in grado di far cessare il fuoco tra Ucraina e Russia. Zelensky, il presidente ucraino, lo ha invitato a visitare alcuni luoghi lungo il fronte, cosa che il candidato dei repubblicani molto probabilmente non farà. Ciò che però negli ultimi mesi è accaduto, è che l’ala più intransigente del Partito repubblicano si è sempre rifiutata di votare gli aiuti all’Ucraina. Stiamo parlando di circa 60 miliardi. Una cifra notevole. Ecco, martedì scorso le cose sono cambiate. Democratici e repubblicani hanno trovato un accordo. A quanto pare Donald Trump alla fine, sul pacchetto di aiuti all'Ucraina, ha cambiato idea. Ma perché? Ne parlo con Gianluca Pastori.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Quella dei leader politici di candidarsi alle elezioni europee è una pratica antica. Il senso è quello di imprimere nella corsa elettorale un senso di identità: come a dire quel tal partito coincide con il suo leader. Una pratica che forse ha più a che fare con una tradizione di destra che non di sinistra, almeno in teoria: i partiti di destra hanno subìto negli anni i loro leader più di quelli di sinistra. Ora, perché vi dico questo: perché i leader eventualmente eletti NON andranno con tutta probabilità al Parlamento europeo. Lo sanno loro, lo sanno un po’ meno gli elettori. Dicevo però che questi personalismi hanno a che fare di più con una tradizione di destra. Eppure anche il PD quest’anno ha fatto la sua parte. Elly Schlein, segretaria del Partito democratico, si candiderà alle elezioni europee, pur avendo già detto che anche se eletta rimarrà a Roma. Ma perché? Ne parlo con Alfonso Raimo.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Oggi è il 25 aprile, anniversario della liberazione d'Italia dal nazifascismo. Una festa che dovrebbe essere di tutti, ma davvero di tutti. Oggi a “Ma perché?” vorrei ricordare con voi questa data, facendolo però a modo nostro. Da 77 anni celebriamo proprio il 25 aprile come anniversario della liberazione d'Italia. Ma perché? Ne parlo con Guido Damini.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Lo stop imposto ad Antonio Scurati su Rai 3 nel programma di Serena Bortone è diventato un caso nazionale. Parliamoci chiaro: si tratta di censura. Ora, come ha scritto Flavia Perina sulla Stampa, quella di Scurati è però una censura stupida, perché, dice la giornalista, è quella "dei generali che si fanno più realisti del re (o della regina, come in questo caso)". Come a dire, probabilmente l’ordine non è arrivato dall’alto, figuriamoci, ma da parte di alcuni dirigenti Rai. Impauriti? Non lo possiamo sapere. In ogni caso, male, anzi malissimo. Ciò che però sappiamo è che Il caso Scurati rappresenta la punta dell’iceberg, dato che in realtà le cose in Rai vanno male già da un bel po’. Ma perché? Ne parlo con Giulio Ucciero.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Durante gli anni '70 il Partito Radicale, assieme ad altre formazioni politiche come il Partito Socialista Italiano, si è ritrovato al centro di importanti lotte sui temi che riguardavano la libertà dell’individuo. In particolare nel 1975 il segretario del Partito Radicale Granfranco Spadaccia, la presidente dello stesso partito Adele Faccio e la militante Emma Bonino vengono arrestati per essersi autodenunciati: per quale reato? Aver praticato aborti. Già perché in quegli anni l’interruzione di gravidanza è ancora un reato previsto del codice penale. Ecco, quelle lotte però hanno portato all’approvazione della legge 194 del 1978. Una conquista storica per il nostro paese, ma che oggi, per l’ennesima volta, viene rimessa in discussione. Ma perché? Ne parlo con Azzurra Rinaldi.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Nel 2017 la politologa Wendy Brown ha tenuto la quarta edizione di Democracy Lecture organizzata dalla rivista tedesca Blätter, la cui versione integrale è finita in un libricino che vi consiglio di leggere “Populismo apocalittico. Democrazia sotto attacco”. Wendy Brown che di queste cose se ne intende, ha portato alla conferenza una lunga riflessione sull’ascesa politica di Donald Trump, su come abbia fatto a vincere le elezioni e a sconfiggere la democratica Hilary Clinton. E allora chiediamocelo. Trump, nonostante tutto, nonostante i processi, nonostante i continui riferimenti all’uso della violenza, o addirittura all’esercizio di questa, convince, ad oggi, la maggior parte degli elettori americani, per la seconda volta. Ma perché? Ne parlo con Davide Piacenza.See omnystudio.com/listener for privacy information.
TeleGiorgia. La chiamano così la Rai di questi anni, quelli in cui il centrodestra è al governo e ha in parte monopolizzato il servizio pubblico. Ora, per correttezza, va detto che la Rai è da sempre così. Il suo editore è la politica. Cambiano i governi e cambia l’offerta, cambiano i tg e le presenze dei politici nei talk. È sempre andata così. In questi giorni se ne è tornato a parlare molto anche a causa del saluto ufficiale di Amadeus, il quale ha deciso di andare da un’altra parte, scegliendo di lavorare per il canale Nove. Ma perché? Ne parlo con Aldo Fontanarosa.See omnystudio.com/listener for privacy information.
L'Iran, abbiamo visto in questi giorni, è riuscito suo malgrado a ricompattare l’alleanza attorno a Israele. Abbiamo parlato infatti negli scorsi giorni degli Accordi di Abramo che sono tornati in agenda. Accordi che riguardano appunto lo stato ebraico e i suoi rapporti con i paesi arabi. Cosa staranno pensando a Teheran non è possibile saperlo, ma di certo non vogliono un’escalation. E Israele? Beh sembra intenzionata a rispondere, ad andare avanti. Dall’altra parte dell’oceano, però, gli Stati Uniti frenano. Biden continua a dire a Netanyahu di non rispondere all’attacco iraniano. Ma perché? Ne parlo con Francesco Semprini.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Gli Accordi di Abramo ve li ricordate? La dichiarazione congiunta tra Israele ed Emirati Arabi Uniti. Anno 2020. Amministrazione Trump. Un accordo che potremmo definire storico. Un paese arabo, come gli Emirati, a cui poi si uniranno altri paesi, tra cui il Bahrein, normalizza i propri rapporti con lo stato di Israele. In passato a fare questa scelta erano stati l’Egitto nel '79 e la Giordania nel '94. Ora può sembrare poco, ma non è così. Fino al 2020, giusto per fare un esempio, un cittadino israeliano non sarebbe potuto andare a Dubai, né per affari, né per turismo. Ecco, questo è solo un esempio, perché gli Accordi di Abramo prevedevano molto di più. Con la guerra cominciata a Gaza però si è tutto bloccato. Tutto interrotto e solo dopo l’attacco dell’Iran a Israele se ne è cominciato di nuovo a parlare. Ma perché? Ne parlo con Greta Cristini.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Stiamo ancora cercando di capire quali possano essere le reali conseguenze in Medio Oriente dopo l'attacco dell'Iran a Israele. Dalle parti di Netanyahu fanno sapere che una risposta ci sarà, “ma non ora”. Una notizia che fa tirare a tutti un sospiro di sollievo. Gli Stati Uniti, intanto, hanno fatte sapere che nel caso di una rappresaglia non sarebbero disposti a sostenere Israele. Parole, ovviamente, non fatti. Ma guardiamo dall’altra parte: l’Iran, potenza sciita, a capo della cosiddetta Asse della Resistenza, il gruppo formato da libanesi, palestinesi, siriani e houti. Tutti contro Israele. Sullo Sfondo la Russia, paese alleato dell’Iran, ma che sembra non disposta ad un’escalation militare. Ma perché? Ne parlo con Gianluca Pastori.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Alla fine l’Iran ha attaccato Israele lanciando 170 droni e 150 missili. Una scelta che ha fatto tremare tutto il mondo. Perché ok gli insulti, le condanne e perfino le minacce ma un attacco frontale non c'era mai stato. E neppure a parti inverse. Israele il primo aprile aveva colpito una sede diplomatica iraniana a Damasco, in Siria. Una scelta precisa, calcolata. Lanciare un segnale, ma senza superare quella linea rossa: un attacco frontale. Ma in Medio Oriente le sorprese non mancano mai e l'Iran con il suo attacco a Israele potrebbe aver superato un punto di non ritorno. Ma perché? Ne parlo con Giuseppe Dentice.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Era la puntata 157 di "Ma perché?", quella in cui ci siamo chiesti come mai scioperassero gli attori di Hollywood. Estate scorsa, 2023. Come spesso accade ciò che diventa rilevante negli Stati Uniti, arriva ad esserlo anche qui da noi poco dopo. Ecco, quella protesta, appunto, è arrivata in Italia. Neri Marcorè, Elio Germano, Paolo Calabresi, Claudio Santamaria e molti altri attori italiani stanno protestando contro Netflix. Ma perché? Ne parlo con Federico Bernocchi.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Qui a "Ma perché?" abbiamo parlato in diverse occasioni di come il mercato dei voli low cost di fatto non esista più. Complici la lunga coda della pandemia, il prezzo dei carburanti e in fine una dose non indifferente di speculazione da parte delle compagnie aeree. Bene, cioè male, dato che le cose potrebbero diventare ancora più difficili per i consumatori, dal momento che eDreams e Ryanair si sono messi a litigare. Ma perché? Ne parlo con Lorenzo Ancona.See omnystudio.com/listener for privacy information.
"Israele deve essere punito e sarà punito". Queste le parole pronunciate dalla Guida suprema iraniana Ali Khamenei. Parole pronunciate davanti a moltissime persone durante il sermone nella grande moschea di Teheran in occasione dell' 'Aid al-Fatr, il giorno che sancisce la fine del mese sacro del Ramadan. Il mondo islamico torna alla normalità, torna a ai ritmi di sempre e Khamenei nel suo intervento punta il dito contro Tel Aviv e l'operazione condotta a Damasco. Un attacco che secondo molti ha sancito un punto di non ritorno, al punto da portare gli Stati Uniti ad avvertire: la risposta dell’Iran è imminente. Ma perché? Ne parlo con Francesco Semprini.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Il governo italiano ha appena approvato il DEF, il documento di economia e finanza. Non una vera legge insomma, ma il pacchetto di punti programmatici in materia di economia per l'anno prossimo: tagli, investimenti, bonus...Tutto in quel documento. Il problema però è che il governo non ha detto dove intende reperire i fondi per dare vita al programma economico, dall'altro si è reso conto che quei fondi in realtà non ci sono. Fondi che a quanto pare ammontano a circa venti miliardi. Un sacco di soldi che non ci sono. Ma perché? Ne parlo con Raffaele Ricciardi.See omnystudio.com/listener for privacy information.
loading
Comments (3)

Gaetano Marino

VV l( crg hv g h Cc ,f er

Apr 9th
Reply

gabriele lorenzi

Scusa.. ma non consideri che anche fare sciopero di lunedì vuol dire fare il weekend lungo? 🤔

Nov 17th
Reply

Fabio Defendenti

Podcast interessante, garbato, documentato e facilmente fruibile. Ormai il servizio pubblico lo fanno queste realtà

Jul 16th
Reply
Download from Google Play
Download from App Store