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Videogame - Molto di più in gioco
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Videogame - Molto di più in gioco

Author: Radio 24

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Sono ovunque, anche dove non te lo aspetti. E non sono l’ultima moda passeggera, come in molti credono, ma sono destinati a ridisegnare le nostre vite, ben oltre il tempo libero. Parliamo dei videogiochi che, evasi dalle console, dai pc di qualche nerd e dalle sale arcade anni ‘80, sono diventati un fenomeno inarrestabile, che ha cambiato, oltre all’intrattenimento, la didattica, la comunicazione, lo sport, l’economia fino a conquistare il mondo intero. “Videogame - Molto di più in gioco” è la nuova serie podcast di Radio 24 in cui Emilio Cozzi, giornalista e divulgatore di spazio e tecnologia, racconterà come e perché i videogame sono parte della vita quotidiana di tutti noi, anche di chi non se n’è accorto .


CREDITI
Videogame - Molto di più in gioco di Emilio Cozzi
Sound design Alessandro Chiappini
Producer Riccardo Poli e Pier-Luca Puzzanghera
Coordinamento editoriale Alessandra Scaglioni

28 Episodes
Reverse
Da brevi schermate introduttive fatte nell’epoca della pirateria più sfrenata a comunità e fenomeno globale capace di raccogliere alcuni dei talenti più brillanti dell’informativa. In una parola “Demoscene”, la scena delle demo, che nata negli anni 80 non accenna a diminuire, anzi. A Videogame ne parliamo Marco Foco, noto nella demoscene come “Pan” degli Spinning Kids, e Florine Fouquart, artista del codice in arte Flopine.
New York, 11 maggio 1997. Il leggendario campione del mondo di scacchi Garry Kasparov viene sconfitto da Deep Blue, il supercomputer progettato da Ibm. Per quanto i pezzi venissero fisicamente mossi da un essere umano, possiamo dire che Kasparov stesse affrontando un videogioco? La domanda è meno banale di quanto sembri, perché la storia dell’informatica e dell’intrattenimento digitale è legata a doppio filo a quella dei giochi tradizionali.A Videogame ne parliamo con Mariagrazia De Rosa, scacchista olimpica e in arte ParthenopeChess streamer, e Antonio Bellotta, videogiocatore, streamer, hardware specialist del Blue Brain Project, già fisico del CERN di Ginevra.
Quando si parla di psichedelia la mente corre alla musica e rievoca le immagini dei Grateful Dead e dei giovani a piedi nudi nel fango di Woodstock. Sarebbe il caso di non dimenticare il videogioco, perché il suo legame con la psichedelia è più profondo e culturalmente rilevante di quanto non si riconosca.A Videogame ne parliamo Raf Valvola Scelsi, cofondatore di Shake Edizioni e fra i padri della seminale rivista controculturale, “Decoder”, e Pablito el Drito, storico dei rave, DJ e performer 8 bit.
Possiamo cogliere davvero il potenziale del videogioco senza continuare a studiarlo, anche quando smette di essere un prodotto sugli scaffali?È giunto il momento di parlare di preservazione, di catalogazione, altrimenti alcune grandi opere scompariranno insieme con i nostri ricordi. C'è chi lo fa già, per passione o anche solo per vocazione: è il grande mondo del retrogaming.A Videogame ne parliamo con Andrea Babich, giornalista, narrative director di Ubisoft Milan, contributor del progetto MAME e cofondatore di Kenobisboch, e Francesco Sblendorio, fra i protagonisti nella scena dello sviluppo del retrocomputing.
Sin dai suoi albori, il videogioco è stato usato per espandere gli universi di libri e film, o anche solo per spremerli commercialmente. Noti come “Tie-in”, sono i videogame su licenza, cioè tratti da opere di natura diversa, ma con la medesima ambientazione, gli stessi personaggi e una trama, se non identica, complementare alla fonte originaria.A Videogame ne parliamo Roberto Recchioni, fumettista - per anni curatore di Dylan Dog -, autore e sceneggiatore, e Chiara Codecà, traduttrice, esperta di serie, giornalista e membro dello staff culturale di Lucca Comics & Games.
Modifiche al codice, profanazioni digitali, pirateria artistica. In due parole: rom hacking, un fenomeno nato per esigenze d’incasso e diventato espressione artistica libera e produzione spesso più stimolante di quella mainstream.A Videogame ne parliamo con Michele “Hiki” Falcone, autore di Plaguemon - una total conversion di Pokémon Rosso diventata di culto -  e con Nicola Piro, fondatore di Giochi Penosi, una delle realtà più dissacranti e controverse del sottobosco indipendente italiano.
Anche il videogioco è nato con il peccato originale. Anzi, nei primi anni del suo successo, le sale arcade nascondevano negli angoli più bui cabinati osé, quando non esplicitamente pornografici. Il rapporto fra eros e gaming è maturato con il medium, ma il videogioco non ha smesso di dare scandalo, esprimendosi - a volte - anche oltre i limiti del consentito, in senso sociale e/o politico.A Videogame ne parliamo con Claudia Molinari, game designer e co-fondatrice di We Are Muesli, e con Marco Alfieri, maestro dell’uso sovversivo dei pixel.
Non tutti conoscono lo speedrunning, un modo di approcciare i videogiochi che punta a finirli nel minor tempo possibile. Eppure, nonostante le sembianze di una cosa di nicchia, lo speedrunning è diventato un fenomeno, ha generato una cultura e ha raccolto milioni di appassionate e appassionati in eventi molto spesso dedicati alla beneficenza.A Videogame ne parlano Ilias “Gidano” Cocchi Pontalti, runner e fondatore di “Giochi d’un fiato”,  e con Delia (Salerno), streamer su Twitch e prima donna in Italia ad aver completato una challenge “no hit” in Bloodborne.
Indie, indipendente. Lo si dice del cinema, della musica, della letteratura e, certo, dei videogiochi.Ma nel 2024 che cosa significa indie gaming? Indipendente da chi e da cosa? Dai grandi editori, dalle piattaforme, dalle convenzioni del game design?A Videogame ne parliamo con Matteo Corradini, sceneggiatore e oggi anche autore di videogiochi, e con Fortuna “Axel Fox” Imperatore, psicologa e creatrice di videogiochi indie.
Ne è trascorso di tempo da quando scrivere di videogiochi era un’attività pionieristica, il primo e allora unico modo per raccontare una passione che avrebbe travolto l’intrattenimento globale (e non solo). Oggi la comunicazione del gaming è prassi quotidiana e diffusissima, tanto da chiedersi in che modi, sensati e liberi, potrebbe evolversi. A Videogame ne parliamo con Marco Mottura, autore e metà del progetto RoundTwo, e con Andrea Minini Saldini, pioniere e veterano del giornalismo videoludico, direttore editoriale di Future Media Italy in un’epoca in cui “The Games Machine” vendeva 100mila copie.
Spesso sottovalutati, due degli ingredienti cruciali per la diffusione mondiale dei videogiochi sono il doppiaggio e la localizzazione. Costituiscono una industria nell’industria, con competenze precise e difficoltà impressionanti. Compreso l’arrivo dell’intelligenza artificiale, che minaccia di sostituire tanti ruoli professionali. A Videogame ne parliamo con Beatrice Ceruti, game localization specialist freelance, e con Andrea De Cunto, CEO di Molok studios.
Come nel 1983, anno di uno dei leggendari crash dell’industria del videogioco, oggi il settore registra riduzioni del personale senza precedenti. Mentre nel 2023, il layoff ha coinvolto 10500 impiegati, nel solo gennaio 2024 più di sei mila persone hanno perso il loro posto di lavoro. È in crisi il videogioco, il suo modello industriale o c’è dell’altro?A Videogame ne parliamo con Andrea Pessino, fondatore di Ready at Dawn e orgoglio italiano all’estero, e con Gero Micciché, development director a Electronic Arts e nel board del Bafta.
Realtà virtuale, realtà aumentata, mixed reality. Concetti futuristici destinati a diventare parte della vita di tutti i giorni. O forse, chissà, a essere ricordati come l’ennesima allucinazione passeggera dell’high tech, miraggio rilanciato dal mondo dei videogiochi. A Videogame ne parliamo con Fabio Mosca, fondatore di AnotherReality e fra i pionieri italiani della VR, e con Alessandro Redaelli, regista e membro di VR Italia.
Il videogioco è stato uno dei campi di prova che hanno permesso all’intelligenza artificiale di evolversi fino a traguardi fantascientifici. A sua volta, il mondo delle reti neurali e del deep learning promette, e minaccia, un impatto decisivo sul futuro del gaming. Fra nuovi nirvana e rischi di apocalisse, come si evolverà il rapporto tra videogioco e AI? A Videogame ne parliamo con Enrico Pagliarini, conduttore di "2024" su Radio 24, e con Lorenzo “LRNZ” Ceccotti, fumettista, videogiocatore e cofondatore di Egair, associazione europea per la regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale.
Dal denigratorio “I videogame ti bruceranno il cervello” al leggendario - nel senso che non è mai esistito - Polybius, un gioco che secondo alcune persone avrebbe usato la CIA per condurre esperimenti mentali, che il videogioco abbia influenze sul cervello umano è cosa che si sente ripetere spesso. Ma che cosa c’è di vero? Ed è possibile usare il gaming per migliorare lo sviluppo cerebrale o addirittura a scopo terapeurito? A Videgoame ne parliamo con Emiliano Santarnecchi, Professore Associato di Neurologia, Psichiatria e Radiologia alla facoltà di Medicina della Harvard University di Boston, e Jessica Podda, ricercatrice alla Fondazione Italiana Sclerosi Multipla.
Un po’ come fecero i Blue, boy band britannica di inizio anni 2000, che dopo solo tre dischi fecero un best of, noi di Videogame vogliamo ripercorrere, dopo dodici puntate, il meglio di questa prima stagione. Dalla viva voce di Frank Miller, l’uomo che ha inventato 300 e Sin City, a Pier Luigi Pardo, storica voce di Pes, Fifa prima ed FC oggi; da Cristina Scabbia, metal queen, voce dei Lacuna Coil e accanita gamer, a Richard Garriott, lord british per chi di giochi se ne intende, un riassunto delle puntate precedenti, di quelli che, nelle serie televisive, permettono di rivedere i momenti chiave della prima stagione per godersi di più quello che arriverà nella seconda. E siatene certi, arriverà molto, molto presto!
Da Spacewar! a Starfield, passando per Elite, Wing Commander e da centinaia di titoli diversi, la relazione tra videogioco e spazio risale alle origini del gaming stesso. Da sempre incarnazione del nostro desiderio di futuro, è logico l’intrattenimento digitale tragga ispirazione e stimoli dall’attività più pionieristica del genere umano: l’esplorazione del cosmo. Oggi il gaming è anche mezzo di divulgazione scientifica, o addirittura piattaforma di addestramento per chi, lo spazio, lo vive. A Videogame ne parliamo con Richard Garriott, leggenda del game design (creatore di Akalabeth e Ultima), esploratore titanico e fra i primi astronauti privati della storia, e con Barbascura X, divulgatore scientifico, scrittore e conduttore televisivo.
Percepito fino a pochi anni fa come una perdita di tempo, il gaming ha generato un’economia impressionante, una serie di figure professionali prima inesistenti e, non di rado, rampe di lancio per il successo di interpreti e divulgatori. I videogiochi sono cresciuti e si sono evoluti insieme con il loro pubblico e fra proplayer, mental coach e content creator, l’homo sapiens è diventato homo ludens. A Videogame ne parliamo con Giorgio “Pow3R” Calandrelli, fra i content creator più seguiti in Italia, con Virginia “Kafkanya” Gambatesa, poliedrica variety streamer, e con Antonella “Himorta” Arpa, regina delle cosplayer.
Dagli anni '70 a Baltur’s Gate 3, giudicato il miglior videogioco del 2023, passando per la saga ventennale di Leisure Suit Larry o dagli scandali di Grand Theft Auto, il gaming si è confrontato spesso con contenuti per adulti. A volte solo spettacolarizzati, i contenuti espliciti oggi rappresentano l’ambito di una nuova sensibilità del medium. A Videogame ne parlano Brenda Romero, studio director e studiosa, Rosy Nardone, ricercatrice all’Università di Bologna, e Danika Mori, gamer e star globale dell’intrattenimento più hot.
Il rapporto tra gaming e settore militare è vecchio quanto la storia del gaming stesso. I videogiochi hanno simulato la guerra, permesso addestramenti e in alcuni casi facilitato il reclutamento. Oggi sono anche veicolo di istanze pacifiste e strumenti di protesta accessibili a tutti. A Videogame ne parliamo con Tim Barrick, consulente indipendente di Order of Battle Solutions e direttore del Wargaming per il Brute Krulak Center for Innovation and Future Warfare presso la Marine Corps University, con John Romero, tra i massimi autori di videogame, e con Stepan Prokhorenko, co-fondatore di GTP Media.
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